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21 Dic 2025 20:11
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Campi di astrazione nei diversi stilemi delle forme della pittura in tecnica mista e della scultura, delle ricerche degli autori Alberto Bongini, Arturo Carmassi, Elisa Lorenzelli, Marcello Scarselli, in mostra a Castagneto Carducci (LI), presso la sede espositiva della Galleria Sergio Balducci affiliata Athena Spazio Arte, in via Marconi 2, per un incontro con l’arte moderna, organizzato da Mauro Pantani e Sergio Balducci per l’associazione Athena Spazio Arte, in corso dall’11 al 25 ottobre 2009, con vernissage in svolgimento domenica 11 ottobre, dalle ore 17.
Narrazioni e dialoghi in profondità, nell’andamento ritmico, continuo, nell’ambiente astratto attraversato da un movimento scenografico di colore e grafemi, vorticoso ed ermetico, quasi un ambiente acquoreo che nasconde e insieme disvela, una visione enigmatica e dai contorni più definiti, che sta dietro e prende forma dal ‘paravento’ cromatico e formale della pittura in tecnica mista dell’artista torinese Alberto Bongini, noto anche come autore di copertine per pubblicazioni d’arte.
La luce stessa, amplificata talvolta da applicazioni successive di polveri brillanti, è imprigionata nel gioco di “Fantamarmi”, nei “Dialoghi d’infinito blu”, nei metropolitani “Attack love”, in questa ricerca originale mista di graffitismo storico e “classicismo informale”, comunicazione incisiva dallo spettro contemporaneo psicologico e relazionale-emozionale.
Arturo Carmassi, nato a Lucca nel 1925 è maestro scultore e pittore formatosi a Torino e Milano e nel nord Europa, negli anni delle avanguardie, ed oltre ed in continuità con le avanguardie storiche. Dal cubismo, all’informale, al surrealismo nelle diverse varianti ed esiti, approda, alla fine degli anni ’60, ad una ricerca più esplicitamente mistica, fino a lambire i territori del simbolismo occulto. Fra la metà degli anni ‘50 e la metà dei ’60, predomina l’attività scultorea, nelle opere di grandi dimensioni, in un percorso che culminerà con la partecipazione alla Biennale di Venezia.
Dal ’66, vive a Fucecchio, nella campagna toscana, dopo esperienze di lavoro a Parigi e mostre internazionali in sedi prestigiose di New York, Anversa, Dusseldorf.
Nell’opera della giovanissima Elisa Lorenzelli, la scultura minimalista, ridotta all’essenza, volumetrica o bidimensionale, pura e marmorea e nei supporti luminescenti in metallo, riconduce la presenza preponderante di una femminilità archetipica, singolarmente in un contesto in cui la purezza della plasticità e la perizia tecnica si fanno talismano totemico-moderno, di un’ancestrale forza naturalistica ed organica della donna amante-madre, in un linguaggio che tende alla progressiva astrazione, decodificabile e familiare anche per la società tecnologica, moderna ed
iper-razionalizzata.
La fauna marina e terrestre, è sedotta essa stessa nel gioco di forme di Elisa Lorenzelli (“Donna pesce”, “Donna fenicottero”), in un passaggio sofferto, testimoniato dal connubio tra morbidezza dei volumi e contorni e durezza del supporto, tra un mondo dell’infanzia forse più prosastico ed iconicizzato, e l’affermarsi di una femminilità decisa, sensuale, libera e compiuta, con uno sguardo nostalgico alle certezze del passato.
Elisa Lorenzelli nasce a Piombino (LI), nel febbraio del 1983. Residente nella cittadina costiera di San Vincenzo (LI), si diploma presso il Liceo artistico Pietro Aldi di Grosseto ed in scultura all’Accademia di Belle Arti di Carrara con indirizzo in marmo, specializzandosi in marmo, metalli, gesso e creta.
Un segno sintetico ed immediato attraverso le volute di temporalità arcaiche che dialogano con le soluzioni estetiche e compositive più contemporanee, riconduce le tracce sporadiche della millenaria storia ancestrale in una semplificazione degli ambienti del ricordo e dell’azione, nell’eleganza esistenzialista del collage fotografico classico in bianco e nero o nella forza neo-fauvista delle ultime sperimentazioni cromatiche, dove il post post-moderno, recupera,<
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